L'allarme legionella registratosi nel Milanese nei giorni scorsi ha creato grande preoccupazione e molti si sono chiesti come sia possibile morire ancora di polmonite ai giorni nostri. Purtroppo la polmonite è un processo infettivo la cui gravità è molto variabile, spesso vene sottovalutato dai pazienti, convinti che con una cura antibiotica tutto si risolva nel migliore dei modi, ma non sempre è così. La mortalità per polmonite si è drasticamente ridotta negli anni 50 con l'introduzione dei primi antibiotici e negli anni successivi è andata ulteriormente diminuendo ma non si è mai azzerata. L'Italia ha ottimi risultati nel trattamento di queste infezioni, fra i migliori a livello internazionale, ma anche da noi si registra inevitabilmente una certa mortalità. I casi più gravi sono quelli che insorgono in pazienti anziani oppure in pazienti già portatori di altre malattie come il diabete, o in soggetti che assumono terapie croniche che abbassano le difese dell'organismo, come il cortisone. Molto dipende anche dall'agente responsabile: uno dei più temibili è proprio la Legionella.
Sergio Harari
[Fonte Corriere della Sera]