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  • 27 Gennaio 2024

    La memoria nei tempi più difficili

    Rispetto e dialogo per affrontare i giorni più difficili


    È un Giorno della Memoria difficile quello che si celebra quest’anno, il 7 ottobre e la tragedia di Gaza hanno fatto emergere un antisemitismo molto più diffuso di quanto si potesse immaginare, senza confini, dalle università americane, alle piazze di molte città europee, ai nostrani salotti televisivi. Ne hanno scritto Paolo Mieli su queste pagine e Milena Santerini su Repubblica, con parole che fanno riflettere.
    L’antisemitismo non è certo di oggi; pochi giorni fa, intervistata da Corrado Augias, Liliana Segre ha ricordato: “eravamo già schiavi in Egitto”, e vengono in mente le parole di Elie Wiesel: “se Auschwitz non ha guarito il mondo dall’antisemitismo cosa potrà farlo?”. La senatrice a vita ripete spesso che quando anche l’ultimo sopravvissuto non ci sarà più e la memoria si sarà affievolita, la Shoah non sarà altro che una riga nei libri di storia. Proprio l’insegnamento della storia è sempre stata una delle battaglie di Liliana Segre, e per questo assume particolare importanza l’iniziativa dell’Università degli Studi di Milano di conferirle la laurea honoris causa in Scienze storiche.
    Nell’invito al pubblico la Statale scrive: “Le Università sono, per la loro stessa natura, luoghi di incontro e dialogo fra le culture, fondamentali per la tutela dei valori della nostra democrazia, tra cui, imprescindibile, quello del rispetto della vita umana e di condanna di ogni forma di violenza, guerra e razzismo”, parole che assumono un significato speciale in questi giorni così drammatici.