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  • 13 Giugno 2016

    La medicina deve essere scientifica ma il dottore sia anche detective

    Come la medicina clinica può e deve essere scientifica

    Primari, direttori scientifici, scrittori ed esperti a confronto venerdì 17 giugno nel convegno organizzato dall'Associazione Peripato in collaborazione con ilpolmone.it

    Tra i camici bianchi sta accadendo qualcosa: la fiducia tracimante nelle macchine diagnostiche sta intorpidendo il famoso… «occhio clinico» dei medici. In un'epoca della medicina caratterizzata dal ricorso sempre più sistematico e routinario alle tecnologie diagnostiche, il ragionamento medico appare in crisi. La soluzione? Chissà, forse i camici bianchi dovrebbero tornare a sfoderare il detective che cova in loro, ispirandosi ai metodi investigativi degli eroi del romanzo poliziesco. Mica per un piacere soltanto intellettuale, ma perché adottando i modelli di ragionamento di Sherlock Holmes e company, il medico potrebbe inchiodare più agevolmente quel criminale chiamato malattia. In effetti, molti degli aforismi di Holmes si adattano perfettamente al mondo medico e alla vita in corsia. E che dire di Maigret? Il commissario creato da Simenon esemplifica egregiamente quanto siano cruciali, nel percorso investigativo, mettere a fuoco l'immagine della vittima nonché i lunghi, estenuanti interrogatori del presunto colpevole. Elementi che, per un medico, equivalgono a raccogliere con scrupolo i dati della storia clinica del suo assistito (momento iniziale del cammino verso la diagnosi che si chiama «anamnesi»). Come dire: è essenziale “tirar fuori” dal colloquio col paziente tutti i dati fondamentali per sciogliere l'enigma clinico. La storia del mitico Sherlock Holmes è, in fondo, una storia di medici. Ma è anche una storia che ha profondamente, e inaspettatamente, influenzato il pensiero scientifico moderno. Forse, allora, per tornare a rinverdire il dialogo tra medico e paziente, bisognerebbe che i camici bianchi coltivino, nei confronti dei loro assistiti, la stessa dose di attenzione, dedizione e acume che siamo abituati ad ammirare nei grandi detective della letteratura e del cinema?

    Se ne parlerà in occasione della tavola rotonda organizzata dall'Associazione Peripato, venerdì 17 Giugno, alle 11,30, che vedrà riuniti i dottori: Claudio Rapezzi , direttore Unità Operativa di Cardiologia Policlinico S. Orsola-Malpighi di Bologna; Enrico Solito, scrittore e pediatra dell'Azienda Usl 4 di Prato; Luigi Tesio, ordinario di Medicina Fisica e Riabilitativa Università degli Studi di Milano. Modererà l'incontro, Edoardo Rosati giornalista medico-scientifico RCS MediaGroup.

     

    [Fonte: milano.corriere.it  del 13/06/2016]