06 Dicembre 2023
Covid, contagi e ricoveri tornano ad aumentare ma nessuno vuole parlarne. E in pochi si vaccinano
I dati sono chiari e inequivocabili, e, purtroppo, l’attenzione data alla campagna vaccinale è stata minima. Adesso si cerca di correre un po’ ai ripari
Colpisce come quello che viene chiamato story telling superi ogni razionalizzazione e faccia molto più breccia nel grande pubblico dei dati reali. Il Covid non è sparito ma nessuno ne vuole più parlare, così in questo grande processo di rimozione collettiva non vogliamo vedere che i pazienti ricoverati con sintomi in tutto il Paese, e anche in Lombardia, stanno nettamente aumentando nelle ultime settimane. I dati sono chiari e inequivocabili, e, purtroppo, l’attenzione data alla campagna vaccinale è stata minima. Adesso si cerca di correre un po’ ai ripari ma andava pianificata una sensibilizzazione mirata molto prima. È francamente sorprendente che si vaccini molta più gente per l’influenza (che può anch’essa dare forme severe) che per il Covid, come se ormai il Sars CoV 2, nell’immaginario collettiva, fosse addirittura molto meno pericoloso dell’influenza. Sul fatto che le terapie intensive non si riempiano abbiamo già scritto in passato: gran parte di questi pazienti vengono ricoverati nei reparti di medicina e, essendo grandi anziani con comorbidità, se si aggravano hanno accesso alle rianimazioni solo in casi particolari.
Esiste poi un altro dato di impatto sul sistema sanitario che viene volutamente dimenticato: i pazienti ricoverati per o con Covid hanno necessità di essere isolati, richiedono un impegno di risorse più importante e hanno una degenza molto più prolungata degli altri, ma nessun rimborso o supporto aggiuntivo è previsto, quelli che erano stati dati in passato sono stati sospesi, come se il problema non esistesse. Ma le ripercussioni organizzative ci sono invece, eccome. Insomma, lo story telling che il Covid non è più un problema reale prevale su tutto.