“Abbiamo l'obbligo morale di intervenire sui mutamenti climatici (…). E siamo l'ultima generazione in grado di farlo: non ci possiamo tirare indietro”. Sono parole che Barack Obama ha pronunciato solo pochi giorni fa, definendo i cambiamenti climatici una vera e propria minaccia alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Il problema però non riguarda solo l'America, il vecchio continente e in generale tutto il pianeta sono travolti da un'emergenza poco visibile ma non per questo meno pericolosa. E se tifoni, uragani e tornadi sempre più spesso risvegliano l'attenzione mondiale su questo allarme dimenticato, un aspetto meno noto è quello dell'impatto sulla salute. Osserviamo malattie che migrano seguendo le variazioni di temperatura, tipico è il caso della malaria la cui epidemiologia sta venendo modificata dai cambiamenti climatici. Così la zanzara anofele, vettore della malattia, si sposta seguendo il clima, abbandonando alcune aree geografiche per invaderne altre.
E se percepiamo questi problemi come lontani dalle nostre latitudini e dai nostri cuori ci sbagliamo di grosso: l'aumento della CO2 nell'atmosfera non risparmia nessuno. In questi ultimi anni anche alle nostre latitudini i cambiamenti climatici stanno determinando una crescita delle malattie cardio-respiratorie e allergiche.
Black carbon, particolati e ozono sono i protagonisti di un cambiamento che non promette nulla di buono. In particolare l'ozono, un gas che ha una forte azione irritante sulle mucose del nostro organismo, aumenta con le alte temperature e con le ondate di calore che si registrano con i cambiamenti climatici e l'Italia è uno dei paesi dove si riscontrano le concentrazioni più alte; la pianura padana non fa eccezione. All'ozono si attribuisce la gran parte della mortalità verificatasi nell'estate del 2003 in molti paesi europei e particolarmente in Francia. I cambiamenti climatici sono anche i responsabili dell'aumento della frequenza di tempeste di sabbia e di incendi di grandi foreste in tutto il mondo, che rappresentano rovinose fonti di particolati, inquinanti che viaggiano nell'aria per migliaia e migliaia di chilometri e che hanno gravi conseguenze sia a livello dell'apparato respiratorio che del sistema cardio-vascolare. Inoltre le alte concentrazioni di CO2 associate all'aumento delle temperature atmosferiche favoriscono lo sviluppo delle malattie allergiche, prova ne sia la quantità di bambini asmatici o che soffrono di allergie stagionali.
I cambiamenti climatici sono un'emergenza globale dalle molte facce, ma al momento in Italia nessuno sembra riconoscerne neanche una.
[Fonte: Editoriale Corriere Milano, Lunedì 10 Agosto 2015]